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23.Aprile -2019- 02- 2541-Salva Roma, governo nel caos. Lega e M5S sono ai ferri corti

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23.Aprile -2019- 02- 2541-

Salva Roma, governo nel caos. Lega e M5S sono ai ferri Corti

Il cdm slitta due volte, poi inizia senza i big del Movimento. Il leader della Lega: "Stralcio concordato con chi c'era"

Per il M5S si sono presentati solo i ministri Lezzi e Bonisoli. Tutti presenti invece gli esponenti della Lega.

Il Consiglio dei ministri che tanta tensione ha creato nel governo in questi giorni manda nel caos l'esecutivo. "Lo stralcio del Salva Roma lo concordo con chi c'è", dice Salvini conversando con i giornalisti prima del Cdm, convinto che la norma a favore della Capitale non sarà approvato. Ma i Cinque Stelle smentiscono e Di Maio si precipita a Palazzo Chigi un'ora dopo l'inizio del Consiglio.

È dal pomeriggio che Lega e M5S si punzecchiano a distanza su i temi più diasparati. Ormai le liti sono all'ordine del giorno. I grillini chiedono a gran voce le dimissioni di Siri, difeso a spada tratta dal segretario del Carroccio ("si è colpevoli se si è condannati non se si finisce sui giornali"). Ma il vero nodo politico è sul salva Roma. La Lega da giorni ripete di non voler approvare quello che viene definito un regalo alla Raggi. "Abbiamo chiesto al presidente del consiglio Conte che tutti i comuni in difficoltà vengano aiutati nella stessa maniera, non qualcuno prima e qualcuno dopo", spiega il leader della Lega prima del Cdm, convinto che invece ci sarà "un provvedimento ad hoc per tanti comuni in dissesto, in predissesto, indebitati, in difficoltà economica al nord, centro e sud". Diversa, però, la posizione grillina. Fonti del M5S riferiscono all'Adnkronos che in Cdm "non è ancora stato discusso il dl crescita" e quindi "non si è potuto stralciare nulla, men che meno il salva-Roma".

La decisione finale (e ufficiale) dovrebbe comunque arrivare in serata. La tensione è tanta, inutile negarlo. "Nessuna crisi di governo, l'Italia ha bisogno di un governo per quattro anni - giura Salvini - Il mio rapporto con M5s è buono. Non ho tempo nè voglia di litigare con nessuno". Ma la realtà appare diversa. La riunione è slittata due volte nella giornata. Poi è iniziata intorno alle 19. Assente Di Maio, che ha preferito raggiungere gli studi di La7 per registrare la puntata di Di Martedì. "I ministri della Lega ci sono tutti", ha detto polemico Salvini sottolineando che "quando si parla di crescita e di sostegno alle imprese è fondamentale esserci". Il vicepremier grillino si è presentato solo un'ora dopo l'inizio della riunione, per dar man forte alle posizione del Movimento.

Secondo quanto apprendono fonti dell'Adnkronos, in effetti il decreto Crescita sarebbe stato discusso solo dopo l'annuncio di Salvini dello stralcio al Salva Roma. Il ministro Giovanni Tria, parlando della misura caldeggiata dal M5S, avrebbe detto che "è a costo zero" e non comporterebbe "nessun onere per lo Stato". La Lega, però, tiene il punto e non cede sulla norma perché "non ci sono cittadini o Comuni di Serie A e si Serie B, i romani meritano di più, non una norma Salva Raggi".

Intanto nel decreto crescita all'esame del Cdm c'è anche la norma per i rimborsi ai risparmiatori truffati delle quattro banche fallite (Etruria, Banca Marche, CariFe e CariChieti) e delle due venete. Secondo quanto si apprende, la disposizione entrata nel testo in ingresso in Cdm, che potrebbe subire modifiche, ricalca lo schema del 'doppio binariò concordato con Bruxelles e avallato da 17 associazioni dei risparmiatori. "Oggi parte una norma che inizia ad aiutare - dice il ministro dell'Interno - So che ci sono interlocuzioni con la Ue per allargare la platea" di chi riceverà i rimborsi "ma c'è un'urgenza, quella di rimborsare subito chi è più in difficoltà".

23/04/2019