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07-Novembre -2018- 02. 1071-Condono anche a casa Di Maio, nel 2006 il padre pagò 2mila euro per la sanatoria

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07-Novembre -2018- 02. 1071-

Condono anche a casa Di Maio, nel 2006 il padre pagò 2mila euro per la sanatoria

Il padre di Di Maio sanò l'abuso edilizio della propria casa nel 2006, pagando 2mila euro per la sistemazione di 150 metri quadri. Ma il capo politico del M5S fu durissimo con Rosa Capuozzo, l'ex sindaco di Quarto, espulsa dal M5S perché viveva in una casa con un'opera ancora da condonare

Sono passati dodici anni da quando il padre del vice Primo Ministro, Luigi Di Maio, aveva chiesto di sanare un abuso edilizio, proprio nella casa di famiglia, a Pomigliano d'Arco.

Era il 2006 e, secondo la ricostruzione fatta da Repubblica, a provarlo sarebbero oggi le carte conservate negli archivi.

Antonio Di Maio, geometra e piccolo imprenditore, oggi 68enne, la sanatoria l'aveva richiesta per 150 metri quadri su due livelli della sua abitazione, un elegante palazzo all'interno del quale risiede ancora la famiglia del capo politico del Movimento 5 Stelle. Dalla sua costruzione, la casa avrebbe avuto diverse aree non conformi alla norma. Poi tutte condonate dopo il pagamento della multa. Che però, lascia, di fatto, le cose come sono.

I fatti, dall'inizio

Ad Antonio Di Maio corrispondeva la pratica numero 1840, del protocollo 7850 del 30 aprile 1986. Per la "sistemazione" della sua casa si appellò alla legge 47 del 1985. Che è quella del governo Craxi-Nicolazzi e che introduceva il primo condono. Si trattava di una sanatoria a cui potevano accedere in tanti. Ma per fare in modo che il percorso si concretizzasse servirono diversi anni. In Campania, infatti, nel frattempo, si ricostruiva dopo il terremoto: ripulire o estendere opere abusive era, quindi, pratica ricorrente. Il padre del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, essendo geometra, all'epoca eseguiva vari lavori e, per il Comune napoletano, aiutava come esaminatore per le pratiche in attesa.

La sanatoria del 2006

La concessione, per la famiglia Di Maio, arriva nel 2006. Tecnicamente si tratta di "ampliamento di un fabbricato esistente al secondo e terzo piano" ed lo stesso geometra Di Maio, registrato come "tecnico rilevatore", a segnalare le superfici abitabili nei vari piani. La somma dei metri quadri, che risultano essere 151, costituiscono quasi una nuova casa. L'istruttoria conclusiva risale al 17 giugno 2006. Le rate da pagare sono due e corrispondono a 594 euro, con gli oneri di concessioni (altri 410 euro), più una differenza perché il padre del ministro, durante i calcoli, si sarebbe distratto, misurando meno metri quadri di quelli che risulteranno nelle carte. Le opere edilizie abusive, fatte all'interno della casa in diversi anni, gli costano circa 2mila euro. La pratica si chiude, ma rimane in archivio.

Il caso di Rosa Capuozzo

Eppure, nel corso della storia politica del leader pentastellato il fatto non sarebbe mai emerso. Nemmeno quando, nel 2016, dieci anni dopo la sanatoria del padre, Luigi Di Maio fu favorevole all'espulsione di Rosa Capuozzo per un episodio che riguardava, appunto, un abuso edilizio. Il primo cittadino di Quarto e l'unico sindaco del M5S in Campania viveva in una casa con un'opera ancora da condonare. Un consigliere comunale pentastellato sollevò la questione e spinse per il suo allontanamento.

07/11/2018