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18-Aprile -2018- 002 – 1022-Venezia, raid a colpi di mazza -La furia del M5s contro il Cav. Toninelli:Berlusca devi morire?

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18-Aprile -2018- 002 – 1022-

Venezia, raid a colpi di mazza contro una sede di Forza Italia

L'assalto, avvenuto nella notte a Mestre, è già stato denunciato alla Digos del capoluogo lagunare. Sconcerto dei vertici del partito azzurro

La sede di Forza Italia a Mestre, nel Comune di Venezia, è stata oggetto di un raid vandalico durante la notte: la porta in vetro della sede, affacciata sulla strada, è stata sfasciata a colpi di mazza.

A denunciarlo la consigliera comunale forzista Lorenza Lavini, che ha anche pubblicato sui propri profili social le foto del vandalismo. "Questa notte qualche inqualificabile personaggio, non sapendo cosa fare, ha colpito, probabilmente con una mazza, la porta della sede da me messa a disposizione di Forza Italia a Mestre in Corso del Popolo", scrive questa mattina l'esponente azzurra.

"Credo che il gesto non abbia bisogno di commenti", conclude annunciando che l'accaduto è già stato denunciato alla Digos della questura del capoluogo lagunare.

Si tratta del secondo episodio di violenza contro il partito di Silvio Berlusconi nel giro di poche ore. Appena ieri è esploso il caso di un consigliere comunale del M5s in Emilia Romagna che su Facebook aveva augurato la morte del Cav. Oggi il risveglio di Forza Italia è stato nuovamente turbato da un altro attacco.

La furia del M5s contro il Cav. Toninelli: "Siamo noi i killer di Berlusconi"

Il capogruppo grillino si vanta in tv: "Berlusconi è fuori dal Parlamento grazie al M5s". Poi sentenzia: "Mai al governo con lui"

La furia antiberlusconiana del Movimento 5 Stelle. Dopo gli strali di Alessandro Di Battista, è Danilo Toninelli ad andare all'attacco del Cavaliere.

Lo fa in televisione, negli studi di Cartabianca su Rai3. "Mi interessa poco la scenetta comica-barra-teatrale al Quirinale - tuona il capogruppo dei Cinque Stelle al Senato - ricordo solo che Silvio Berlusconi è uscito dal Parlamento grazie a M5s che in quella Giunta nella quale lo volevano salvare a voto segreto noi abbiamo imposto quello palese".

Ormai non passa giorno senza che un grillino non salti per aria e si metta a insultare Berlusconi. Si tratta sempre di attacchi violentissimi, con la bava alla bocca. Attacchi per nulla politici, ma profondamente offensivi. Come quelli lanciati dello stesso Toninelli che, a Porta a Porta, aveva teorizzato la superiorità genetica dei grillini.

I facinorosi a Cinque Stelle sono tanti. Si va dalle battutacce di Beppe Grillo ("Siamo ancora qui, con il badante della nipote di Mubarak?") ai deliri di Dibba ("Berlusconi è il male assoluto"). Nella squadra degli insultatori di professiori ci si è andato a infilare, qualche giorno fa, anche Marco Travaglio che, nel titolo d'apertura del suo quotidiano, ha definito il leader di Forza Italia "il Delinquente". Oggi, a rilanciare la linea del Movimento 5 Stelle, è stato Toninelli. "Mai con Berlusconi, ma anche mai con Forza Italia - ha detto a Cartabianca su Rai3 - Berlusconi ha già dimostrato di non avere fatto il bene dell'Italia ma delle sue aziende".

Durante la trsmissione su Rai3, Toninelli ha detto di volersi affidare "alla lungimiranza e alla saggezza del presidente della Repubblica" Sergio Mattarella. "Non voglio fare ingerenze in prerogrative costituzionalmente garantite - ha argomentato - posso solo dire che la Casellati e Fico sono due figure istituzionali, non più membri di partito e andremmo da loro con la stessa serietà e concretezza, sentendo tutti sulle nostre spalle i nostri 11 milioni di voti". Per Toninelli resta, però, fermo il veto su Forza Italia. E, in particolar modo, su Berlusconi. E a Bianca Berlinguer che gli domandava se il Cavaliere fosse "fuori dai giochi" per la formazione del nuovo governo, il capogruppo grillino ha sentenziato: "Ovviamente sì". Una sfrontata presunzione che mette in un angolo i Cinque Stelle e complica maggiormente la formazione di un esecutivo, ma che al tempo stesso svela la (bassa) statura politica di Grillo e dei suoi grillini.

"Berlusca devi morire? Scherzavo". Le scuse del consigliere grillino

Le scuse del grillino Rajinder Singh Jimmy, consigliere M5S a Campagnola Emilia, dopo il post su Berlusconi. Ma il Movimento chiede le dimissioni

L'estrema difesa dopo la frittata arriva nel primo pomeriggio di ieri. Il grillino di Campagnola Emilia Rajinder Singh Jimmy, consigliere e capogruppo del M5S, "con grande umiltà" si è scusato peril post su Facebook in cui augurava a Berlusconi di morire.

La polemica politica, in fondo, l'aveva centrato in pieno. Non solo la richiesta di dimissioni da parte degli avversari politici locali, ma anche a livello nazionale si era arrivato a chiedere un intervento del capo politico Di Maio e dei vertici del Movimento. Tanto che sarebbero arrivate non solo le richieste di scuse dal suo partito, ma c'è anche chi sta seriamente pensando di chiedere la testa (politica) del consigliere.

È in questo contensto che s'inseriscono le scuse del grillino pubblicate su Facebook: "Con grande umiltà e sincerità è mio dovere rivolgere le mie più sentite scuse a tutti coloro i quali è stata lesa la propria sensibilità morale - ha scritto il consigliere 38enne - Dichiaro fin da subito che il mio 'post' non voleva essere assolutamente discriminatorio o offensivo nei confronti di nessuno e soprattutto riguardo al Personaggio politico cui si fa riferimento".

Lo specchio su cui Rajinder Singh Jimmy cerca di arrampicarsi è però piuttosto scivoloso. "Mi rendo conto che le mie parole, se pur copiate da altro profilo, danno un senso sbagliato del commento che era da me inteso come 'battuta sul piano professionale e non umano, del personaggio in questione'; cioè voleva essere una battuta (pesante) in riferimento a lasciare lo spazio politico che rappresenta non di certo un augurio per la sua dipartita". Insomma: tutto "uno scherzo". Macabro.

Il fatto è che il consigliere continua da ieri a sostenere la tesi del profilo pubblico diverso da quello privato (però aperto a tutti). Come se il suo ruolo da consigliere si scindesse da quello del normale cittadino.

Il consigliere Rajinder Singh dice "A", ma Jimmy può pure sostenere "B". "Prima cosa, la bacheca Facebook di Rajinder Singh Jimmy è personale – aveva detto ieri –. Non c’entra nulla con il consigliere comunale. Il mio profilo è pubblico ma è personale".

Dopo la pubblicazione del post molti esponenti di Forza Italia avevano invocato le scuse (e non solo). "In politica non possono esistere nemici, solo avversarsi - diceva Galeazzo Bignami, capogruppo di Fi al consiglio regionale e neodeputato - L’odio che le sinistre riversavano su Berlusconi oggi lo riversano i 5stelle che hanno ormai surrogato il Pd a sinistra anche in questo".

Ma per il consigliere grillino si tratta di una sorta di complotto. "Tengo a ribadire - ha scritto - che probabilmente chi già aveva contro di me antipatie o sospesi Politici ovviamente ha colto l'occasione al volo per utilizzare detto post a suo uso e consumo tra l'altro pubblicandolo in maniera parziale omettendo (o forse tagliandone) alcune parti da cui si evinceva il carattere scherzoso della condivisione".

Torino, la strategia del Comune: niente premio ai vigili che fanno poche multe

La denuncia di Repubblica: i premi per il raggiungimento degli obiettivi degli agenti della polizia municipale sono legati al numero di multe fatte

No multe, no party: potrebbe essere questo il titolo per la notizia che arriva da Torino, dove il comando della polizia municipale sembra aver fissato nell'aumento delle sanzioni agli automobilisti uno degli obiettivi più importanti per gli agenti del corpo di vigili urbani.

Con tanto di incentivi per chi sanziona di più e zero premi per chi invece di multe non ne fa.

La storia la racconta l'edizione torinese di Repubblica: ai vari reparti della polizia locale del capoluogo piemontese sono state recapitate altrettante lettere del nuovo comandante Emiliano Bezzon in cui vengono elencati i numeri delle multe fatte nel 2017 e l'obiettivo prefissato per il 2018. Con l'aggiunta di un dettaglio non irrilevante: questi dati sono inseriti nella lista "degli obiettivi definitivi a lei assegnati per l’anno 2018 - si legge nelle comunicazioni – unitamente al criterio complessivo di valutazione di risultato per la corresponsione del conseguente premio economico".

In poche parole: più multe si staccano, più alto sarà il premio alla fine dell'anno. In particolare in cima alla lista dei verbali il cui numero va incrementato ci sono quelli per infrazioni alle norme di comportamento, per divieto di sosta, per offesa al decoro urbano. Anche perché da indiscrezioni che arrivano dal municipio pare che il 2017 sia stato un anno record, in negativo, per il basso numero di multe comminate a cittadini e turisti. E le casse di Palazzo Civico, evidentemente, devono averne sofferto.

18/04/2018