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02-Settembre-2018-006. 55-Gp Monza, suicidio rosso: vince Hamilton, Vettel Quarto

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02-Settembre-2018- 006. 55-

Gp Monza, suicidio rosso: vince Hamilton, Vettel Quarto

Al Gp di Monza Vettel costretto alla rimonta dopo un contatto con Hamilton. Il britannico si porta a casa la vittoria

nostro inviato a Monza

Bravi, davvero bravi i piloti ferraristi, il box ferrarista, la Ferrari tutta.

Bravi. Era evidente dal malumore di Vettel dopo la pole mancata, dalle parole agguerrite di Kimi dopo la pole conquistata, dal sorriso furbo e sereno di Hamilton accanto ai due ferraristi nella conferenza stampa del sabato. Era chiaro a tutti che la Ferrari avrebbe dovuto blindare il Gp, catechizzare i piloti, tenere tranquilli entrambi, impartire quegli ordini di scuderia che ha sempre dato anche quando erano vietati e invece... Invece stavolta non si fa, non è bello, etico, elegante, non si fa neanche se la Mercedes è molto meno schizzinosa e li sta impartendo ad ogni gara e oggi ne abbiamo avuta l'ennesima dimostrazione. Invece per la Ferrari molto meglio perdere il mondiale, che importa? C'erano 17 punti da recuperare e adesso sono diventati quasi il doppio. Però che lezione di sportività nello sport meno sportivo che ci sia.

Indimenticabile, decisivo, cruciale e imperdonabile resterà il patatrack alla Roggia subito dopo il via. Toccata fra Hamilton che azzarda un giusto sorpasso all'esterno e Vettel che prova un'imperfetta difesa mentre si trova alla corda nel mezzo della chicane e va a toccare la Mercedes. Testacoda, ala rotta, pezzi e pit stop. E meno male che l'entrata della safety car limita in parte lo sprofondo rosso del tedesco. Gomme soft e subito dentro.

Disastro, dunque. Disastro anticipato al via quando Raikkonen blocca i freni pur di tenere la posizione e Sebastian pensa più al compagno che al rivale inglese dietro lui, finendo con il toccarsi una prima volta (indolore) con lui. Preludio della coltellata che arriverà poco dopo, alla Roggia. Disastro. Perché tutto il sabato pomeriggio gli uomini della Rossa avevano detto che non ci sarebbero stati ordini, che i due piloti sarebbero stati liberi di correre, che Raikkonen in fondo era ancora in lotta per il mondiale. Purtroppo non era una favola, dicevano la verità. Decisione di manifesta sincerità e manifesta incoscienza. Seb era a 17 punti da Hamilton e ora si ritrova a quasi il doppio, sono 32, e Kimi dopo il secondo posto finale dietro a Hamilton, da 85 e passato a 92. Molto bene. Harakiri. Ma di che cosa stiamo parlando? La Ferrari con la monoposto migliore, un mondiale da riaprire, possibilmente da vincere, sta buttando tutto via. Perché la colpa di Vettel è grande, ma quella del team lo è di più. Seb andava se non protetto, messo nelle condizioni migliori per correre sereno. Non lo si è voluto fare.

Dunque, purtroppo, tutto vero. Gara disastrosa. Le finte della Mercedes al primo pit, la Ferrari che lo anticipa e richiama Kimi al giro 21, il team che avvisa Lewis “resta fuori, devi spingere...” gli dice. Intanto Bottas sembra quasi che aspetti Raikkonen che sta inanellando giri veloci mentre Seb risale la corrente ed è quinto. Ricciardo si ritira, la Red bull resta in zona scomoda, gocce di pioggia che vanno e vengono e Bottas che come in Ungheria sta per essere sacrificato sull'altare della patria Mercedes, “tieni Kimi dietro di te” dice il box tedesco al finlandese che non si è ancora fermato. La sosta di Lewis arriva invece al giro 28, sette dopo Raikkonen, e rientra dietro di lui. Problema: il ferrarista si ritrova a sandwich tra le due frecce d'argento ed Hamilton recupera grazie al compagno che fa da tappo. “Gran lavoro Valtteri” gli dicono infatti dal box Mercedes. E' il giro 34, ormai Hamilton è incollato a Kimi. E' il segnale, giro 37, Bottas si leva di torno a va a sostare dopo aver rallentato Kimi e con le turbolenze create contribuito a danneggiargli le gomme già rovinate dal blistering.

Il calvario finisce al giro 45, quando Hamilton sorpassa Kimi alla staccata della prima variante. Là dove al via i due ferraristi avevano gettato tutto controllandosi e ostacolandosi a vicenda. I tedeschi escono di nuovo dal Parco con il sorriso, il sogno di Marchionne non si avvera, Hamilton vince per la quinta volta a Monza, Kimi è secondo, Bottas per la penalità di Verstappen è terzo e Sebastian quarto. Tristezza infinita. Però la Ferrari ha fatto felice De Coubertin. I tifosi meno. Brutti brutti i loro fischi ai vincitori. Siamo i soliti.

02/09/2018