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20. NOVEMBRE -2017- 006- 52-Il passo indietro di Tavecchio: lascia la presidenza della Figc

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20. NOVEMBRE -2017- 006- 52-

Il passo indietro di Tavecchio: lascia la presidenza della Figc

Dopo il pressing di questi giorni per il flop della Nazionale, il presidente della Figc ha rassegnato le dimissioni

Carlo Tavecchio si è dimesso dalla guida dalla presidenza della Figc. Il presidente della Federazione ha aperto il Consiglio federale leggendo proprio le sue dimissioni dalla carica di guida della Figc. Subito dopo Tavecchio si è alzato ed è uscito, lasciando di fatto il Consiglio federale. nLo stesso Consiglio è decaduto automaticamente dopo il passo indietro del presidente ma non sono state registrate le dimissioni degli altri componenti.

Subito dopo la scelta di Tavecchio, il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha convocato la giunta per mercoledì pomeriggio.

Nelle ultime ore si era fatta sempre più alta la tensione in Federazione dopo la catastrofica mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018. Dopo l'esonero di Gian Piero Ventura dalla guida tecnica della Nazionale è finito nel mirino anche il presidente della Figc. Già subito dopo il flop con la Svezia, proprio Malagò aveva invitato Tavecchio alle dimissioni. E lo stesso Tavecchio, intervistato da Le Iene, aveva rivelato di non aver dormito per 4 notti dopo l'"Apocalisse azzurra" e di aver meditato sull'ipotesi di un passo indietro. E a rincarare la dose è stato anche il consigliere federale in quota Lega Pro, Giancarlo Abete: "In linea con il presidente Gravina, chiederò le dimissioni di Tavecchio". "Fermo restando che le responsabilità non sono soltanto sue - aggiunge - ieri ho sentito il presiedente Malagò dire che ha avuto un ruolo importante nella individuazione del Ct cosa che onestamente non era mai avvenuta nel periodo precedente sotto la mia presidenza. Io davo comunicazioni ma non c'era una scelta a più mani". Tavecchio ha anticipato le richieste e ha deciso di fare un passo indietro. Di fatto anche lui era stato messo sul banco degli imputati per il flop azzurro. Sua la scelta di Ventura sulla panchina della Nazionale dopo l'epserienza di Antonio Conte. Una scelta che adesso paga a caro prezzo.

La reazione furiosa di Tavecchio

Avrebbe parlato di "sciacallaggio politico e ambizioni" il presidente della Figc Carlo Tavecchio nella sua breve relazione ai consiglieri federali. Questi secondo l'ormai ex numero uno di Via Allegri i motivi per cui non si è potuta fare una "discussione seria" sull'accaduto. Per questo motivo il consiglio federale odierno di fatto non si è mai aperto. Tavecchio si è presentato leggendo la sua dichiarazione e questo ha messo fine a qualsiasi tipo di discussione. All'uscita del consiglio federale il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia, interrogato su chi fosse il destinatario delle parole di Tavecchio, ha detto: "Non so a cosa si riferisse. Noi volevamo una maggioranza ampia per le riforme. Io metto in evidenza la grande compattezza della Lega Dilettanti, adesso si deve ripartire".

"Ho rassegnato le dimissioni e come atto politico ho chiesto quelle del Consiglio federale ma nessuno le ha rassegnate. Siamo arrivati ad un punto di speculazione che ha raggiunto limiti impossibili. Si prendono decisioni gravi quando il soggetto più importante, la Serie A, e la Serie B non ci sono. La Serie B eleggerà i propri rappresentanti il giorno 23, la Lega A il 27. Per otto giorni sembrava la tragedia mondiale del calcio italiano", ha tuonato Tavecchio.

Che poi ha aggiunto: "Ieri sera il presidente del Coni ha detto che il Ct, dopo una analisi di quattro soggetti, lo ha scelto Marcello Lippi. Io non porto le riunioni private in pubblico. Ora sapete che non l'ho scelto io. Tavecchio paga per Ventura. Io sono disperato per questo, ma come Carlo. Ho parlato con quattro allenatori, ma mettergli in bocca che non venivano in Figc per Tavecchio è una falsità, una menzogna".

Malagò e l'ipotesi commissariamento

E dopo le dimissioni di Tavecchio è arrivato il commento di Giovanni Malagò, presidente del Coni: "Per mercoledì è convocata una giunta straordinaria. Il commissariamento mi pare l’unica soluzione. I fatti erano chiari, oggettivi, l’ho detto più volte nei giorni scorsi: un Consiglio federale completo, forte, compatto avrebbe potuto pensare ad alternative diverse ma la situazione era tale che per prevedere che si sarebbe arrivati alle dimissioni del presidente non ci voleva uno scienziato". "C’è un presidente federale che si è dimesso - conclude Malagò - due componenti importanti come le Leghe di A e di B senza rappresentanti, altre componenti che hanno preso orientamenti diversi: consiglierei agli amici del calcio che non è il caso di farsi dell’altro male. Il nome del commissario? È presto per farlo, non dipende da me, io personalmente ho un’agenda molto complicata e un’olimpiade a novanta giorni, molto lontana e con un fuso orario notevole".

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Ecco come viene scelto il presidente della Figc

Chi sono i delegati che eleggono il presidente della Federcalcio e quanto "pesano" i loro voti

La Federazione italiana giuoco calcio (Figc) è l'organismo che governa il mondo italiano del pallone.

Nata nel 1898, affiliata al Coni, organizza i campionati di calcio professionistico e non (dalla Serie A ai Dilettanti nazionali, fino ai campionati provinciali). E si occupa anche della Nazionale di calcio. Ma come viene eletto il presidente della Figc? L’assemblea elettiva è formata da 279 delegati che rappresentano le squadre di Serie A , Serie B, Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti, quelli dell'Associazione italiana calciatori, dell'Associazione italiana allenatori e dell'Associazione italiana arbitri. I delegati non sono tutti uguali. I loro voti, infatti, sono ponderati a seconda della categoria rappresentata. Vediamo come è distribuita la "torta dei voti" che porta all'elezione del presidente della Figc.

Il voto di ciascuna delle venti squadre di Serie A va moltiplicato per 3, 09. Nel complesso, quindi, la massima serie pesa 61, 8, pari al 12% del totale dei voti. I 22 club Serie B pesano ciascuno per 1, 17: il totale dei loro voti rappresenta il 5% del collegio elettorale. Le 60 squadre di Lega Pro, la vecchia Serie C, pesano 1, 46 (17% del totale). Le 90 squadre dei Dilettanti nazionali hanno un coefficiente di 1, 95, con un peso del 34%. Cinquantadue i delegati dei calciatori (1, 98 – 20%), 26 quelli degli allenatori (1, 98 – 10%), 9 quelli degli arbitri (1, 15 – 2%). Complessivamente i voti spettanti sono 516.

Viene eletto presidente della Figc chi ottiene tre quarti dei voti al primo turno. Al secondo voto il quorum si riduce a due terzi. Al terzo scrutinio, invece, è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti (50% più uno).

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Quelle promesse mancate nel programma di Tavecchio

Il programma elettorale di Tavecchio si compone di 11 punti ma la mancata qualificazione al Mondiale ha disatteso tutto con danni economici e di imagine

L'Italia non si è qualificata al Mondiale in Russia e questo per il nostro Paese è un danno economico davvero senza precedenti.

Giampiero Ventura non si é dimesso ma è stato sollevato ieri sera dall'incarico di commissario tecnico dalla Figc. Tutti gli addetti ai lavori e non, tra l'altro, si sarebbero aspettati le dimissioni anche da parte del numero uno della Federazione Italiana Gioco Calcio, ma Carlo Tavecchio non ha assolutamente intenzione di rinunciare alla poltrona.

Tutti hanno chiesto la testa di Tavecchio che nel suo programma elettorale aveva espresso alcuni concetti, che però sono stati disattesi nonostante Renzo Ulivieri, Presidente dell'Associazione italiana Allenatori, abbia provato a difendere il Presidente Federale: "Non c’era l’ingresso al Mondiale nel programma elettorale, non è un caso. Mi sembra normale che ci siano responsabilità un po’ di tutti"

Il lungo programma elettorale di Tavecchio, è composto da ben 11 punti: 1) Governance e organizzazione Federale, 2) Lotta contro la violenza e qualificazione del prodotto calcio, 3) Settore tecnico e centri di formazione federale, 4) Settore giovanile e scolastico, 5) Nuove risorse economiche, 6) Comunicazione, 7) Club Italia, 8) Grandi Eventi, 9) Legislazione e rapporti con il Governo, 10) Rapporti con il Coni, 11) Riforma dei campionati e regole delle competizioni.

Ecco nello specifico alcuni estratti significativi del suo programma elettorale:

- Instaurare un rapporto tra il Presidente Federale, il segretario generale, il direttore del club Italia, e il CT, come quello di una società sportiva di vertice, dove i ruoli sono ben definiti, ma la verifica degli obiettivi è costantemente condivisa.

- Avviare un forte progetto di managerialità e sprovincializzazione della Figc, che essendo una delle prime dieci Federazioni al Mondo deve occupare ovunque il posto che le compete.

- Grande attenzione verso le risorse disponibili per il tramite della Fifa e della Uefa, o per il tramite dei fondi europei, e altresì ricercare sinergie con il Ministero per lo Sviluppo Economico e i suoi programmi per la diffusione del Made in Italy, di cui la nostra Nazionale è un’espressione riconosciuta nel mondo.

- La valorizzazione dei tecnici italiani, ai quali insegnare anche l’inglese, per diffondere la scuola italiana nel mondo, e la pretesa, dagli stessi allenatori di valorizzare i giovani calciatori italiani, con l'ottenimento dei risultati sportivi che torneranno a confortare i milioni di appassionati al gioco del calcio.

20/11/2017