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20-APRILE -2017- 006- 44-Il Barça lancia la Juve: “Possono vincere la Champions”

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20-APRILE -2017- 006- 44-

Il Barça lancia la Juve: “Possono vincere la Champions”

Luis Enrique e i giocatori blaugrana si complimentano con i bianconeri dopo l’eliminazione che segna la fine di un ciclo: «Hanno meritato, hanno una rosa di campioni e un grandissimo allenatore»

Il ciclo è finito, l’orgoglio no. E allora, per celebrare una squadra che ha vinto tutto (e più volte) negli ultimi dieci anni, i tifosi del Barcellona sventolano nei minuti finali della sfida di Champions con la Juve quelle 95mila bandierine catalane-blaugrana distribuite al Camp Nou per la coreografia. Un gesto d’amore, accompagnato da cori e applausi, che vale come l’onore delle armi:

un’incredibile storia è al tramonto, ma non solo perché Luis Enrique (il tecnico del Triplete 2015) lascerà a fine stagione. L’eliminazione segna il cambio della guardia, con la Juve decisa a prendere il posto del Barça. Non ancora a livello di ricavi, ma almeno sul campo e magari nel palmares di questa stagione.

Champions, per la Juve è meglio il Monaco in semifinale e il Real dopo

Ci sono scene che colpiscono e parole che lasciano il segno. Neymar piange disperato dopo lo 0-0 che condanna il Barcellona all’eliminazione, mentre la Juve riceve i complimenti da tutti. Presidente, giocatori, dirigenti e tifosi, ma soprattutto da Luis Enrique che applaude alla propria «bestia nera», capace di rovinargli le esperienze a Roma e Barcellona. «Hanno meritato la qualificazione e possono vincere la Champions - dice l’allenatore spagnolo -: ha un grandissimo tecnico, dei campioni in rosa e sono bravi ad attaccare e difendere. Ci abbiamo provato nel ritorno, tirando 13-14 volte, ma la palla non è entrata: questo è il calcio. Purtroppo molto è stato compromesso a Torino e quel primo tempo me lo ricorderò nei secoli: è stata una cosa triste e non avevamo il livello giusto per giocare in Champions».

Allegri: “I ragazzi sono stati bravi a concedere poco al Barcellona”

L’autocritica non manca in un Barcellona frastornato ed incapace di segnare in due partite, nonostante possa schierare il tridente da sogno Messi-Suarez-Neymar. «La Juve ha fatto una grande gara – riconosce Gerard Piquè – e questa eliminazione per noi è dura: ora c’è il Clasico con il Real Madrid e vogliamo rifarci nella Liga». Domenica c’è la super sfida del Bernabeu, che è anche l’ultimo treno per provare a salvare la stagione blaugrana. «Rialzarsi da una sconfitta così è difficile – analizza Luis Enrique -, ma abbiamo il miglior stimolo possibile per un tifoso culè e un giocatore del Barcellona: andare in casa del nemico storico. Non c’è miglior posto dove giocare per chi ama il Barça». E se mai la Juve dovesse pescare il Real Madrid nella semifinale di Champions (sorteggio in programma domani a Nyon), i bianconeri possono essere sicuri di avere nuovi tifosi blaugrana al loro fianco.

Buffon: “Non avrei mai creduto di non subire gol dal Barça”

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La Juve prende forza: “Ora facciamo paura a tutti”

L’ad Marotta fissa l’obiettivo («Vogliamo vincere la Champions») e si coccola Allegri: «Ha grandi meriti e resterà con noi»

La settima semifinale di Champions vale una festa sobria. La Juve ha celebrato l’eliminazione del Barcellona prima con una cena di squadra nell’albergo della capitale catalana e poi oggi all’ora di pranzo, all’aeroporto di Caselle, con l’arrivo del charter celebrato da un centinaio di tifosi che cantavano «Grazie ragazzi». Sobrietà ed equilibrio, anche nelle parole e negli obiettivi. «La qualificazione è una grande impresa - spiega l’ad Beppe Marotta -, ma la considero solo un traguardo che non significa nulla se non saliamo sul podio da vincitori. Abbiamo due ostacoli da superare per arrivare alla fine da vincitori. La Juve fa paura in semifinale? Sicuramente sì. Abbiamo ritrovato quella mentalità che dopo il ciclone del 2006 era scomparsa. Con il nuovo ciclo di Andrea Agnelli siamo cresciuti fino ad essere tornati fra le prime 5-6 d’Europa».

I bianconeri domani alle 12 sapranno chi dovranno sfidare tra il 2-3 e 9-10 maggio nella semifinale di Champions: nell’urna di Nyon ci sono Atletico Madrid, Monaco e Real Madrid. La Juve, però, ha in mente solo la finale di Cardiff con il sogno di rivincere una coppa che insegue da 21 anni. E per riuscirci si affida soprattutto ad Allegri. «Nei tre anni con lui - sottolinea Marotta - abbiamo conquistato due qualificazioni alle semifinali. Ha avuto un ruolo importante, anche psicologico nella gestione degli uomini e nel dare la mentalità giusta». Per questo non vi sono dubbi sul proseguire l’avventura insieme. «Il rapporto con Allegri - aggiunge il dirigente bianconero - ha portato solo aspetti positivi a tutti. È un rapporto che procede bene: non intravediamo screzi che possano rompere il matrimonio».

La Juve è tra le migliori 4 d’Europa e insegue un Triplete storico. «C’è grande soddisfazione per la società, l’allenatore, i giocatori e i tifosi. C’è la consapevolezza - spiega Marotta - di essercela meritata perché è frutto del lavoro. Atletico Madrid, Monaco e Real Madrid hanno tutte pro e contro, ma il prossimo mese è altrettanto importante con il rush finale per l’obiettivo scudetto». Poi un applauso va a Dybala, autore di una doppietta nella partita d’andata contro il Barcellona: «Era una promessa, ora è un campione. Deve crescere, perché ha margini di miglioramento, ma sapevamo di aver fatto la scelta giusta e il tempo ci sta ripagando».

20/04/2017