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14-Dicembre 2019- 05- 1982-L'Ue non ferma il Mes Il premier fa spallucce

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14-Dicembre 2019- 05- 1982-

L'Ue non ferma il Mes Il premier fa spallucce

Un po' più di tempo e niente altro. Non un rinvio che permetta di approfondire tutti i punti critici del Mes e degli altri capitoli della trattativa, in primo luogo le banche.

Esigenza che in Europa sente solo l'Italia. Al massimo qualche settimana in più, magari per permettere al governo italiano di affrontare le elezioni regionali,

Il Consiglio Europeo e dell'Eurosummit a Bruxelles hanno confermato la distanza tra quello che il Mes rappresenta per l'Ue e il peso che in Italia si dà alla riforma. In mattinata il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno ha ribadito che «sono in sospeso questioni giuridiche minori, ma il dibattito continua a livello nazionale. Contiamo di chiudere il all'inizio dell'anno prossimo».

In sintesi, servono tempi tecnici per la ratifica della riforma da parte dei parlamenti nazionali.

Un passo indietro rispetto a quanto chiesto dall'Italia tanto che Conte ha voluto precisare che non vuole «nessun assillo» sulla firma.

Nelle conclusioni dell'Eurosummit si chiede all'Eurogruppo di «continuare a lavorare sul pacchetto di riforme» del Mes «in attesa delle procedure nazionali, e a continuare il lavoro su tutti gli elementi dell'ulteriore rafforzamento dell'unione bancaria, su base consensuale».

In sostanza, l'indicazione molto politica dell'Eurosummit è di non infierire sul governo italiano e attendere.

Ma non troppo, come emerge dalla dichiarazione poco disponibile della presidente Ursula von der Leyen (nella foto) subito dopo il vertice. «Una rapida attuazione dei risultati sul Meccanismo Europeo di Stabilità è importante» ha spiegato.

La Commissione è generalmente l'organismo europeo più politico e quindi quello più favorevole a compromessi con gli stati membri. In questo caso l'esecutivo Ue sembra, invece, farsi carico delle preoccupazioni dei Paesi che vogliono approvare la riforma del Salva stati così come è.

L'Italia rimane fedele alla «logica di pacchetto». Cioè all'impegno chiesto dalla risoluzione di maggioranza che vincola la riforma del Mes a intese anche sugli altri due capitoli della riforma della governance Ue: la garanzia unica sui depositi delle banche e il bilancio europeo. «A mano a mano che procederà il negoziato - ha spiegato Conte - vedremo come si verranno configurando questi vari aspetti di riforma e su quelli ci riserviamo una valutazione, non abbiamo sottoscritto nulla». Vero, ma a breve potrebbero non esserci alternative alla firma.

14/12/2019