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14-MAGGIO -2017- 005- 837-Libero, Vittorio Feltri: “Il Fatto scrive che sto con Renzi? Meglio renziano che figlio di puttana”

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14-MAGGIO -2017- 005- 837-

Libero, Vittorio Feltri: “Il Fatto scrive che sto con Renzi? Meglio renziano che figlio di puttana”

In un'intervista al Foglio il neo-direttore nega di essere tornato alla guida del quotidiano che aveva fondato nel 2000 per sostituire Maurizio Belpietro, contrario alle riforme costituzionali, a pochi mesi dal referendum di ottobre: "Il premier non l'ho mai visto in vita mia". Ma il governo ha spalmato su 10 anni un debito da 15, 7 milioni di euro che il suo editore Antonio Angelucci ha con il Dipartimento per l’editoria della presidenza del Consiglio dei ministri. E Angelucci è un generoso amico di Denis Verdini, convinto sostenitore delle riforme

“Meglio renziano che figlio di puttana“. In una “conversazione cinica” con Il Foglio, Vittorio Feltri, tornato ieri alla guida di Libero, annuncia con la consueta pacatezza le linee programmatiche della sua direzione e spiega in parte le logiche che lo hanno riportato alla direzione del quotidiano che aveva fondato nel 2000.

Mettendo in fila due fatti, la cronaca racconta più o meno questo: l’ex numero uno del quotidiano, Maurizio Belpietro, era ostile alle riforme costituzionali del governo Renzi. Una nota stonata a pochi mesi dal referendum di ottobre su cui il presidente del Consiglio ha annunciato di volersi giocare il prosieguo del mandato. Così, pronti-via, Feltri – favorevole alla nuova architettura istituzionale disegnata dall’esecutivo – è tornato sulla poltrona fino a pochi giorni fa occupata dall’ex delfino. Ma al direttore questa lettura non piace.

E smentisce di essere stato chiamato a dirigere Libero per spostarne la linea e fare campagna per il referendum, apostrofando chi lo dice: “Sul Fatto Quotidiano scrivono che ho pranzato con Renzi, uno che non ho mai visto in vita mia. Prima di diventare un fedelissimo di qualcuno bisognerebbe averci un minimo di rapporto. E poi essere favorevoli alle riforme istituzionali, dire che voterò sì al referendum, non significa essere renziani. E comunque meglio renziano che figlio di puttana”. Un sillogismo piuttosto imperfetto, ma chiaro.

“Ero in contatto con gli Angelucci, gli editori, da luglio – racconta Feltri – ad Angelucci, al figlio, dissi: ‘Non vengo a fare il maggiordomo di Belpietro (Maurizio, direttore uscente, ndr) Già è difficile scrivere sul Giornale che Berlusconi fa delle sciocchezze (per così dire), figurarsi se mi devo fare condizionare da un altro direttore”, racconta Feltri. “Belpietro l’ho inventato io”, dice. Quanto a Berlusconi, “sono stato molti anni dalla sua parte, quando era lucido. Ora lui è sincero solo quando mente. Non sono berlusconiano”.

14/05/2017