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24-Settembre 2019-02- 2581-Migranti, arriva l'eurobidone: Rotazione dei porti volontaria

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24-Settembre 2019-02- 2581-

Migranti, arriva l'eurobidone: "Rotazione dei porti volontaria"

Migranti, pure Di Maio fiuta il bluff Ue: "Attenti ai facili entusiasmi"

Migranti, Salvini: "La Lamorgese ha preso una sòla"

La Lamorgese a Malta per chiedere più solidarietà all'Europa. Ma strappa solo promesse da sottoporre agli altri Paesi

Un documento comune in 5 punti firmato da quattro ministri dell'Interno che l'8 ottobre sarà sottoposto all'intera Unione europea.

Ma, nonostante il premier Giuseppe Conte assicuri di non voler "arretrare di un millimetro" nelle sue richieste per gestire i flussi migratori, arriva il primo "schiaffo" all'Italia.

Al minivertice a La Valletta - a cui hanno partecipato Italia, Malta, Germania e Francia - è stata infatti bocciata la proposta italiana di instaurare una rotazione dei porti automatica per far sì che non fossero solo Italia e Malta ad accogliere le navi cariche di migranti. Il meccanismo sarà soltanto su base volontaria.

Passa invece la redistribuzione "su base obbligatoria" (e in massimo 4 settiman) a cui avevano già aperto Angela Merkel e Emmanuel Macron nelle scorse settimane promettendo di farsi carico del 25% ciascuno dei migranti soccorsi nel Mediterraneo. Una volta ridistribuiti, i migranti in questione non saranno più a carico del Paese dove sono arrivati inizialmente ma solo del Paese di accoglienza, e questo vale anche per le operazioni di rimpatrio del non avente diritto.

"Siamo partiti con il piede giusto", ha detto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese partendo di "progetto ambizioso" e di ricollocazione "in tempi molto rapidi", "Da oggi l'Italia non è più sola".

Ma nell'accordo si parla chiaramente di un "progetto pilota" che dovrà ora essere sottoposto agli altri Paesi. E soprattutto resta da sciogliere il nodo dei migranti economici, quelli cioè che si spostano pur non avendo diritto all'asilo. L'Italia vorrebbe che anche questa tipologia rientrasse nelle quote da redistribuire (a differenza di quello che accade ora), ma è difficile che questo venga accettato dagli altri Stati - Germania e Francia in testa -, da sempre pronti ad accogliere solo i veri rifugiati.

Inoltre si specifica che l'intesa riguarda solo i migranti "salvati in mare dalle Ong o da navi militari o di altro tipo", mentre quelli che arrivano con "i barchini restano da noi".

Esulta da New York pure Giuseppe Conte. "Siamo molto cauti, ma potrebbe anche esserci una rotazione dei porti", ha assicurato prima di partecipare all'Assemblea Onu, "Lavoriamo a un più efficace meccanismo di rimpatri. Chi non ha diritto deve essere riportato nella terra di origine".

Migranti, pure Di Maio fiuta il bluff Ue: "Attenti ai facili entusiasmi"

Conte e Lamorgese esultano per l'accordo sui migranti a Malta. Ma Di Maio avvisa: "Si rischia di incentivare gli sbarchi"

"Attenti a facili entusiasmi". Pure Luigi Di Maio "fiuta" il bluff dell'Europa sull'accordo temporaneo raggiunto oggi a Malta e che prevede la rotazione (volontaria) dei porti e la redistribuzione obbligatoria dei migranti.

"L'Italia non è più sola sulla gestione dei migranti. Ma se noi diciamo che chi viene in Italia è arrivato in Europa rischiamo il 'pull factor', cioè l'incentivazione degli sbarchi", avvisa il ministro degli Esteri da New York, "La soluzione alle migrazioni non è la redistribuzione, la soluzione definitiva è che non partano più e che coloro che non hanno diritto siano rimpatriati".

Del resto l'accordo parla chiaro: nel meccanismo di redistribuzione - per altro non ancora messo a punto perché deve essere sottoposto agli altri Paesi Ue - saranno coinvolti soltanto i migranti che arriveranno a bordo della navi delle Ong o delle navi militari. Un requisito che rischia di diventare un presupposto per la riapertura del traffico nel Mediterraneo, con gli scafisti pronti a rivolgersi agli attivisti per "affidare" le centinaia di persone che cercano un modo di approdare in Europa.

Per il ministro la risposta "è il blocco delle partenze" e in quest'ottica è cruciale la stabilizzazione della Libia e gli accordi con gli altri Stati africani. E ha annunciato "importanti novità", venerdì al suo rientro, "che consentiranno di accelerare i rimpatri" nei Paesi in cui vi sono le condizioni. Cioè in quelli "dove non si attenta all'integrità della persona e ai suoi diritti".

Migranti, Salvini: "La Lamorgese ha preso una sòla"

Il leader della Lega, durante la sua diretta Facebook, ha rivolto messaggi al nuovo esecutivo, in particolare sui migranti: "Sul tema immigrazione il governo è partito malissimo. Dalla Cei? Messaggio sbagliato"

Nella sua diretta Facebook di oggi, dall'aeroporto di Genova, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha parlato di tutto.

Dal nuovo governo giallo-rosso ai problemi relativi ai migranti. E, proprio su questo tema, ha voluto subito dare un "consiglio" a Luciana Lamorgese, suo successore al ministero degli Interni: "Un consiglio al ministro Lamorgese: non si faccia prendere in giro, non venda fumo agli italiani. Oggi ha sottoscritto un accordo che è una solenne fregatura, una sòla, come dicono a Roma. La redistribuzione non è prevista per quelli che arrivano con i mezzi propri". E sul Conte-bis ha subito chiarito: "Sul tema immigrazione, il governo è partito malissimo".

E continuando su questo tema, Salvini ha poi detto la sua anche sul numero degli arrivi dei migranti sulle coste italiane e ha dichiarato: "Nel settembre 2019, da che è insediato il nuovo governo, gli sbarchi sono aumentati del 50%. In cambio di un pernacchione". Poi si è soffermato anche sulla Conferenza episcopale italiana, che in queste ore, attraverso le parole di monsignor Mario Meini, ha fatto un appello a non alimentare chiusure ed egoismi. A proposito di questo, il leader leghista ha replicato: "Oggi anche la Cei ha detto 'Avanti, c'è posto per tutti', mi permetto di dire che non è così. Qualcuno, in Vaticano, mi dice che c'è posto per tutti, non mi pare saggio dare questo messaggio. Ci sono milioni di italiani con problemi di casa, lavoro, scuola e ospedale e tra loro tanti immigrati per bene. Chiedo a questo capo dei vescovi (Meini, ndr) se non sarebbe più sensato accogliere coloro che scappano dalla guerra, una minoranza, e dire a tutti gli altri che prima ci occupiamo delle nostre sorelle e fratelli in difficoltà, bianchi o neri che siano. A meno che qualcuno, in Vaticano, non mi dica che c'è posto per tutti, casa, scuole, lavoro e ospedale per tutti. Non mi sembra che sia così e non mi pare saggio dare questo messaggio soprattutto ai trafficanti di esseri umani".

Nel corso della sua diretta Facebook, l'ex ministro ha voluto mandare anche un altro messaggio: "Gli unici razzisti stanno a sinistra. Sono quelli che riaprono i porti e vogliono nuovi schiavi da mettere nei campi e nelle fabbriche".

Ecco i 5 punti chiave dell'accordo di Malta

Oggi Italia, Malta, Francia e Germania hanno stipulato un accordo, per regolare il problema delle migrazioni. Ecco cosa prevede il documento

Un documento comune in tema di migranti. È il risultato del vertice dei ministri dell'Interno di Malta, Italia, Francia e Germania, che hanno redatto l'accordo per l'organizzazione degli stranieri che arrivano in Europa.

All'incontro era presente anche il ministro dell'Interno della Finlandia, Paese che ha la presidenza di turno a Bruxelles. "È un documento comune- hanno annunciato- che ha superato alcune difficoltà". Il prossimo martedì 8 ottobre, il testo dell'accordo verrà presentato agli altri 24 ministri dell'Interno dell'Unione Europea.

Ma ecco quali sono i cinque punti chiave stabiliti nell'accordo di Malta, che mira a cambiare la politica migratoria, rispetto allo scenario precedente. In primo luogo, il documento prevede un meccanismo di redistribuzione dei migranti, a prescindere dal Paese in cui arrivano, che deve essere messo in atto in tempi rapidissimi: al massimo 4 settimane, sia che si tratti di sbarchi in Italia, che in altri Paesi dell'Unione Europea. Poi, una volta redistribuiti, i migranti non saranno più a carico del luogo di arrivo, ma di quello che li accoglie e questo principio è valido anche per le operazioni di rimpatrio. Il terzo punto fondamentale riguarda, invece, l'arrivo dei migranti: i porti di sbarco dovranno essere messi a disposizione a rotazione, ma solo su base volontaria. Il quarto punto sottolinea solamente che l'accordo di Malta rappresenta un progetto pilota, che verrà monitorato in sede di applicazione, mentre l'obiettivo finale consiste nell'estendere l'intesa al maggior numero di Paesi comunitari possibile.

24/09/2019