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29- Marzo -2019-02- 2534-

Ma è alta tensione tra la Meloni e Tajani

La leader Fdi: "Più affinità con la Lega". L'azzurro: "Voi sarete marginali"

Roma - Sono scintille tra Forza Italia e Fratelli d'Italia sulle elezioni europee. Gli annunci di Giorgia Meloni sul polo sovranista con la Lega, un «centrodestra rinnovato» escludendo Silvio Berlusconi e gli azzurri e la «sfida» diretta al Cavaliere, provocano la dura risposta di Antonio Tajani.

«Lega e Fdi saranno marginali - dice il vicepresidente di Fi -. La Meloni è molto agitata perché non sa se arriverà al 4%. Noi prenderemo 3 o 4 volte i voti di Fdi. Non ci faremo intimidire dagli insulti di una giovane signora che non sa nemmeno dove stia di casa l'Europa». Il presidente del Parlamento europeo non aggiunge altro, ma è chiaro che la campagna che da giorni porta avanti l'alleato, sempre più appiattito sulla linea di Matteo Salvini, pur essendo all'opposizione del governo gialloverde, viene letta come una ricerca di visibilità in chiave elettorale, un tradimento, per guadagnare qualche voto in più.

La replica a Tajani arriva dai capigruppo di FdI a Camera e a Senato, Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani. «Stia tranquillo: non è Giorgia Meloni ad affermare la rilevanza e centralità di FdI alle elezioni ma i risultati in Abruzzo, Sardegna e Basilicata, dove noi e Lega, a differenza di Fi, siamo state le uniche forze di centrodestra a crescere nei consensi». Conti che gli azzurri contestano, sostenendo che nell'ultimo voto in Basilicata, ad esempio, Fi non ha preso solo il 9% dei suoi voti, ma arriva al 17% con la lista Bardi e quella di Quagliariello. E così in Sardegna, il centro della coalizione è andato oltre la lista azzurra.

Tutto inizia con gli attacchi ripetuti della Meloni, in una intervista al Corriere della Sera e in tv e radio. «Lavoriamo per un centrodestra rinnovato, del quale vogliamo essere la seconda gamba. Un movimento conservatore e sovranista, nella difesa dei valori della nostra civiltà e dell'interesse nazionale, distinto e alleato con la Lega per dare un governo all'Italia». Per lei, è finito «il vecchio schema del centrodestra», con la Lega «ci sono più affinità che con Fi» e con gli azzurri «in vista delle europee c'è competizione: noi ci candidiamo per cambiare radicalmente questa idea di Europa, Fi sostanzialmente la accetta e la condivide».

Soprattutto l'ultima frase provoca la reazione di Tajani e dell'azzurra Marta Fascina, che ricorda come il programma di Fi preveda un forte cambiamento dell'Europa. Pesa anche l'attacco personale al Cavaliere di Daniela Santanchè, ex pasionaria azzurra, passata con la Meloni. «Berlusconi? Gli consiglio vivamente - dice- di godersi la vita, i suoi figli, i suoi nipoti, i suoi soldi. Politicamente, per la costruzione di quell'area vasta che è maggioranza nel popolo italiano, lui è un elemento ostativo». Mentre il leader azzurro si candida alle europee, lei lo dà per pensionato: «Finita l'era politica di Berlusconi finisce Fi, perché Fi è Berlusconi, non è altro». Le fa eco Ignazio La Russa, dicendo che Tajani le «spara grosse e la verità è che FdI sale e Fi cala». Rincara la dose Edmondo Cirielli, contro il vicepresidente azzurro, che si candida al bis al vertice dell'Europarlamento: «Tajani non ha imparato la lezione. Lui è uno dei responsabili del declino di Fi. L'attacco volgare alla nostra leader Meloni è la reazione di chi teme di perdere la poltrona». Si unisce l'ex Fi Raffaele Fitto, oggi vicino a FdI, partito «in costante e continua crescita, che ha scelto di aderire ai Conservatori e Riformisti Europei, terzo gruppo in Parlamento». Le elezioni del 26 maggio, saranno davvero uno «spartiacque», come dice la Meloni, o forse una resa dei conti nel centrodestra.

29/03/2019