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18- Marzo -2019-02- 2531-Quei gufi M5s anti Flat tax M5s Di Maio & Co.

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18- Marzo -2019-02- 2531-

Quei gufi M5s anti Flat tax

Nel M5s Di Maio & Co. non hanno mai visto di buon occhio la tassa piatta. E ora sulla fase due alzano la posta. Ecco perché

"L'importante è non fare facili promesse alla Berlusconi, come rappresentanti dello Stato non dobbiamo mai dimenticarci di avere delle responsabilità nei confronti dei cittadini".

Il commento di Di Maio in merito all'annuncio della Flat Tax familiare da parte di Salvini cela due cose.

La prima è la solita e costante paura di essere superato in termini di visibilità e di consenso elettorale dal compagno di governo. La seconda è un sempiterno ostracismo che ha sempre contraddistinto il Movimento 5 Stelle nei confronti dell'aliquota piatta. Per queste due ragioni, adesso, nonostante il leghista abbia confutato i numeri, definiti "strampalati", del ministro dell'Economia Tria, il rischio che il percorso verso la fase due diventi tortuoso e pieno di ostacoli e di giochi al ricatto è molto alto.

I gufi pentastellati hanno da tempo puntato uno dei capisaldi del Carroccio. E non è un caso che nell'ottobre scorso, al termine del vertice sul Def a Palazzo Chigi, fonti della Lega accesero i riflettori sul fatto che "qualcuno voleva frenare" la riforma fiscale.

Il primo marzo scorso l'allora candidato al ministero del Tesoro del M5S, Andrea Roventini, sentenziava senza appello: "La Flat tax è una fake tax, è una proposta bizzarra che produrrà un deficit pubblico crescente e porterà benefici solo al 10% della popolazione". Due mesi prima, invece, era stato lo stesso Di Maio in persona a dire la sua: "La Flat tax per me è incostituzionale perché elimina la progressività". Pensiero ribadito poi nel febbraio scorso ospite del salotto di Barbara D'Urso: "Se vogliamo parlare con tutti di abbassamento delle tasse l'hanno tutti nel programma, ma bisogna capire come fare". Per argomentare meglio il suo diniego, il leader pentastellato poi aveva condiviso su Facebook un lungo articolo pubblicato sul blog del M5s che affermava che "la flat tax è una bufala", che "scassa i conti dello Stato", che "le coperture sono a dir poco campate in aria" e che "massacra ancora il welfare per favorire i ricchi".

A gennaio scorso anche Riccardo Fraccaro - quello che sarebbe diventato il candidato sacrificato alla presidenza della Camera - si esibiva in una doppia invettiva, mettendoci dentro anche il leader di Forza Italia: "Berlusconi è ormai una macchietta. Parla di una flat tax che rischierebbe di far saltare i conti pubblici, oltre a essere incostituzionale, e vorrebbe coprire le minori entrate con una fantomatica lotta all'evasione. È involontariamente comico che una ricetta del genere arrivi da un condannato definitivo per frode fiscale, sembra una delle sue barzellette che non fanno ridere".

Insomma, la Flat Tax è stata sempre invisa ai grillini. E quando non affondavano il coltello, mettevano però paletti e distinguo. Il 16 settembre scorso Di Maio dichiarava: "Sono d'accordo ad abbassare le tasse, chi è che non è d'accordo. La condizione che abbiamo posto la Lega è che la Flat tax non aiuti i ricchi, ma la classe media e le persone più disagiate che pagano le tasse da una vita". Gli faceva eco Dalino Toninelli, che avvisava: "Ok alla Flat tax purché sia progressiva".

Anche il ministro Tria ha sempre messo le mani avanti. Non per nulla già nel luglio scorso avvisava: "Studieremo i profili di gettito e distributivi connessi alle ipotesi di riforma in direzione della flat tax, in un quadro coerente di politica fiscale". Il neo commissario dell'Inps in quota grillina, Pasquale Tridico, è un altro detrattore della Flat tax secondo cui la riforma era "inaccettabile (...), l'ultima cosa che si dovrebbe fare in un Paese dove sono aumentate le diseguaglianze. Al massimo serve aumentare le tasse ai redditi alti, non certo ridurle, cosa che invece fa la flat tax". Un'altra sfida tra Salvini e Di Maio è stata lanciata. Il vicepremier pentastellato dopo qualche ora ha provato a smorzare i toni spiegando che "come al solito si fa sempre molta confusione e polemiche su ogni tema, la Flat tax è nel contratto di governo, il contratto si rispetta e come ho già detto si troverà una soluzione. Abbiamo fatto il reddito di cittadinanza, quota 100 e come M5S abbiamo già delle proposte che condivideremo con la Lega per abbassare le tasse, questo è l'importante. Quel che chiedo è che ogni dichiarazione sia sempre fatta con un principio di verità verso i cittadini, pensiero che sono certo condivide anche la Lega". Al di là delle parole, ora bisognerà vedere se la fase due della Flat tax sarà solo una promessa o se diventerà realtà.

18/03/2019